Fondazione Castiglioni

Tecnica e atmosfere, il fascino degli oggetti

Respirare l’atmosfera dello studio, poter toccare i prototipi e i modelli, fa già la differenza. Dialogare con Giovanna e Antonella, rispettivamente figlia e assistente di Achille Castiglioni, dà un senso profondo alla visita, così come ascoltare le loro parole mentre narrano il metodo, mentre illustrano i processi progettuali che hanno caratterizzato la realizzazione dei capolavori che ancora oggi, dopo decenni, sono in produzione. Tutto questo basterebbe a rendere rilevante la visita già di per sé, ma non è finita qui, ci sono sviluppi che la visita offre davvero interessanti, ovvero la successiva visita allo show room di Flos e quella sorta di “caccia al tesoro” che sorge spontanea ogni qualvolta gli allievi, da lì a venire, si troveranno di fronte ai prodotti di design di Castiglioni, fosse anche l’anonimo interruttore Rompitratta. 
Alla Fondazione Castiglioni andiamo perché promette quanto di più simile all’operosa officina. Una officina intellettuale che proprio per questo contempla le mani e le cose fatte bene. Lo zodiaco della Fondazione Castiglioni si apre con il segno del design anonimo tutti capolavori senza firma che meriterebbero osanna e inni laici per le vite che hanno salvato, migliorato, ingentilito, per i problemi che hanno risolto per le intuizioni che hanno stimolato.
Alla fondazione noi de La scuola diffusa andiamo per sciacquare i panni e gettare fondamenta concrete non ingannevoli, ma non rigidi plinti di cemento armato, perché forse Achille e Pier Giacomo avrebbero gradito grandi radici salde e piccole quasi capillari nel loro sviluppo a frattali.

Anno 2017-2018

Lorem ispum

Anno 2016-2017

Lorem ispum